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Phil’s Barbecue – Roma

Phil’s Barbecue è uno Slow Smoked American Barbecue. A Roma potete trovarlo al Mercato Testaccio oppure nei pressi di una stazione di servizio, in viale del Tintoretto a Roma, location curiosa ma che richiama lo stile americano.
All’interno e all’esterno del locale sarete deliziati dagli odori dell’affumicatura e avrete modo di entrare subito nella ricostruzione di un classico diner degli Stati Uniti: dal bancone alla disposizione dei tavoli, per poi arrivare al menù. “La filosofia è selezionare le carni migliori e affumicarle senza fretta, utilizzando solo legna di quercia, secondo le regole della vecchia scuola del BBQ texano”, come loro stessi dicono.

Dando una prima occhiata al menù verrebbe da assaggiare e ordinare ogni prelibatezza!Noi abbiamo scelto, per provare più cose possibili, un BBQ mix, composto da brisket, pulled pork, pork ribs o costolette di maiale, salsicce, e salsa bbq. In aggiunta abbiamo ordinato anche il famoso pastrami, sandwich farcito con carne di manzo affumicata e tagliata a fettine, senape e cetriolini.
Assolutamente superlativo il loro pulled pork e il brisket, carne saporita e morbidissima, decisamente simile all’originale!


Curiosità
Il brisket è una ricetta americana originaria del Texas. Si tratta di punta di petto di manzo cotta al barbecue, un pezzo di carne molto grosso che ha bisogno di cuocere a lungo per garantirne la sua morbidezza.
Il Pullet Pork è maiale sfilacciato, si tratta solitamente della spalla del maiale, cotta qui da loro a bassa temperatura e per molto tempo nell’affumicatore a legna che potrete ammirare in funzione all’esterno del locale di Via del Tintoretto. Seguite il profumo!

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Fafiuché: nel cuore di Roma

Fafiuché si trova nel cuore del rione Monti ed è un fantastico piccolo angolo di Piemonte a Roma.

La selezione di vini piemontesi è particolarmente ampia, dal Nebbiolo al Barolo, dal Barbaresco al Barbera, da Domenico Clerico a Stefano Occhetti e ogni bottiglia e ogni produttore ha una sua storia che vi verrà raccontata al momento della presentazione del vino. Lasciatevi consigliare dal mitico Gianmarco che vi proporrà un’etichetta sicuramente non scontata.
I vini vengono accompagnati dalle specialità della cucina piemontese, con qualche tocco che riporta alla cucina pugliese.
La scelta è sempre piuttosto ardua, dal momento che tutte le proposte del menu sono a dir poco eccezionali.
Le bruschette sono deliziose, noi stavolta abbiamo scelto quella con fontina e capocollo. Per gli amanti della tradizione piemontese ci sono i ravioli al plin al tovagliolo: una versione finger food di questa specialità piemontese: uno tira l’altro!
Se capitate da Fafiuché nel periodo giusto dell’anno avrete anche la possibilità di ordinare “La sorpresa”, ovviamente non vi anticipiamo niente!
Sublimi i tajarin al burro e castelmagno, eccezionale il brasato al barolo.
E poi non può mancare lei, la mitica bruschetta Fafiuché, ovvero la bruschetta al cremino.
Crea dipendenza, vi abbiamo avvisato.


Nel caso vi troviate in questo Rione di Roma, a due passi dal Colosseo e non lontano dalla stazione Termini, andate sul sicuro e seguite i nostri consigli.

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3 Ristoranti stellati Roma

Il Pagliaccio
Il primo ristorante 2 stelle Michelin di Roma, la casa dello Chef Antony Genovese, un punto fermo e irremovibile tra i ristoranti di livello della Capitale. Doppia stella Michelin ininterrottamente da più di 10 anni fa capire la solidità della cucina del ristorante ma questo non significa assolutamente scelte stanche o piatti noiosi o scontati. Ma una continua ricerca ed innovazione.
In sala, e siamo fortunati ad essere assistiti proprio da lui, c’è Matteo Zappile, Premio Servizio di Sala 2022 della prestigiosa Guida MICHELIN.
Abbiamo optato per il menù “Orme” degustazione da 8 portate che vi condurrà tra i ricordi e il presente risvegliando i vostri sensi. Questo il nostro menù: Mushi, Amuse, Cavolfiore, Il volo del mare, Tagliolini di cacciagione, Risone al calamaro, La parola al…pescato, Tulakalum Soufflé. (Il Pagliaccio)

Zia Restaurant
Lo chef Antonio Ziantoni da qualche anno “si è messo in proprio” e questo ristorante è diventato un riferimento per la ristorazione d’eccellenza romana. Il locale si trova a Trastevere, in Via Mameli, proprio alle spalle della vivacissima Piazza San Cosimato con il suo animato mercato mattutino.
Stella Michelin conquistata a Dicembre 2020, miglior giovane chef dalla Guida Michelin 2021, un ristorante stellato che strizza l’occhio anche ad una clientela più giovane, un servizio curato ma non polveroso, una freschezza che è possibile rintracciare in tutti i piatti.
L’atmosfera riservata e il servizio di sala molto cortese e attento sono un segno distintivo di questo ristorante che abbiamo avuto modo di provare agli inizi, ancor prima della conquista della Stella Michelin confermato per il secondo anno consecutivo anche nel 2022. (Zia Restaurant)

Aroma
Abbiamo provato Aroma e la sua splendida terrazza con vista unica e mozzafiato sul Colosseo in occasione di una cena aziendale. La location è impareggiabile e soprattutto la sera offre una visione davvero suggestiva dell’Anfiteatro Flavio e delle luci notturne che lo illuminano.
Il cibo non è da meno nel ristorante premiato con una stella Michelin e guidato dallo chef Giuseppe Di Iorio.
Abbiamo degustato Coniglio aromatizzato al timo, flan di asparagi e porri, aria alla cacciatora. A seguire gnocchi di patate con ragù di funghi di bosco e robiola di Roccaverano. Subito dopo Filetto di Chianina con salsa al vino rosso e crespellina di cipollotto brasato. Per concludere non poteva mancare il famoso Tiramisù Aroma.
L’atmosfera è stata veramente piacevole, il servizio cortese e attento e la vista una delle migliori al mondo! Non è facile non diventare un ristorante “buono solo per il panorama” e lo chef con la sua brigata non hanno sfigurato di fronte a tanta bellezza. (Aroma)


Se volete spunti su altri ristoranti a Roma, scoprite con noi dove Mangiare a Roma e non ve ne pentirete!
Ci vediamo alla prossima avventura del Blog Viaggi Insoliti!

Franciacorta: vino e pizza

Oggi vi portiamo con noi alla scoperta della Franciacorta, per un weekend insolito all’insegna di degustazioni, passeggiate a cavallo e ottimo cibo.
Siamo tra Brescia e il Lago d’Iseo e si capisce subito di essere giunti a destinazione quando i vigneti diventano i protagonisti assoluti del panorama circostante, regalando subito una sensazione di benessere e di relax.

Questa volta ci siamo coccolati e abbiamo soggiornato presso il Relais L’Albereta, antica dimora neorinascimentale di fine Ottocento che sorge sulla collina Bellavista, circondata dall’omonimo vigneto. All’interno del parco che circonda la struttura principale è possibile fare una bella passeggiata di circa un’ora tra i vigneti, fino alla Cantina Bellavista. Non manca però anche lo spazio per il relax con la splendida piscina riscaldata interna ed esterna, la palestra, il bagno turco e la sauna. La colazione è servita in un’area molto panoramica dell’hotel, con scenografiche vetrate che offrono una vista impareggiabile del Lago d’Iseo.

Cosa fare un weekend in Franciacorta?

Degustazione presso la Cantina “La Manéga“, azienda agricola a conduzione familiare situata a Gussago.
Molto casualmente siamo capitati durante il weekend del Festival della Franciacorta, evento imperdibile che si svolge solitamente durante l’ultimo weekend di settembre, con apertura straordinaria di molte cantine, degustazioni di vino e picnic tra i vigneti.
La scelta su dove andare era, quindi, particolarmente ampia e abbiamo optato per una cantina meno conosciuta, La Manéga! Degustazione di tre vini Franciacorta: Satèn, Brut e Rosé accompagnati da un piatto di cacio e pepe e stracciatella e prosciutto. Cacio e pepe eccezionale, con lo zampino di un ristoratore romano trasferitosi a Brescia. La degustazione è terminata con la visita alla cantina e la descrizione dei metodi di affinamento. Impossibile andare via a mani vuote!

Cena a “La Filiale, l’evoluzione della pizza“: esperienza culinaria unica con le pizze di Franco Pepe in abbinamento ai vini della Franciacorta. Abbiamo scelto dal fuori menù la “Parmigiana”, con pomodoro San Marzano, fior di latte, scamorza affumicata e melanzane fritte e una più classica “Grana Pepe e Fantasia”, con crema di Grana Padano, scamorza affumicata e tuorlo d’uovo pastorizzato. Esperienza da consigliare, piccolo suggerimento: prenotate in anticipo per garantirvi un tavolo!

Passeggiata a cavallo: per gli amanti dei cavalli e della natura assolutamente consigliata è l’esperienza a cavallo organizzata dalle Scuderie Crazy Horse. In gruppi ristretti di persone si cavalcherà tra i vigneti più famosi passando ad esempio dal Bellavista a Ca’ del Bosco. Cavalli bellissimi, oltre alla guida molto esperta e goliardica, che ha fatto sicuramente la differenza rendendo questa uscita indimenticabile.

Monte Isola: abbiamo scelto di partire da Sulzano e con il battello ci siamo diretti a Peschiera Maraglio: il tragitto dura una manciata di minuti e in un battere di ciglia si è già a destinazione. Appena attraccati sull’isola, il consiglio è di andare diretti al negozio di noleggio biciclette e, a bordo della vostra bici, godersi la bellezza e il senso di pace che l’isola vi regala. Il giro è di circa 9 km, si può fare anche a piedi, ma in bici è decisamente più divertente. Per gli amanti del trekking da non perdere è la camminata al Santuario della Madonna della Ceriola, della durata di circa un’ora. Da lassù avrete una vista mozzafiato sul Lago d’Iseo.
Per gratificare anche il palato vi consigliamo L’Isola dei Sapori, splendido negozio a conduzione familiare dove è possibile degustare i prodotti tipici del posto. Degno di nota il pesce, pescato e lavorato dai proprietari dell’attività accompagnato da polenta abbrustolita: si tratta di agone di lago che dopo un lungo processo di essiccazione sotto sale viene abbrustolito e servito con polenta.
Questo negozio offre anche la possibilità di portarsi a casa dei bei ricordi culinari.

Osteria del Gallo: siamo nel cuore di Rovato e la trattoria propone i piatti tipici della cucina e della tradizione bresciana. Sublime il risotto fichi e crema di taleggio, così come i casoncelli con burro fuso, Grana Padano e salvia. Indimenticabile il coniglio alla bresciana con patate al forno e polenta. Abbiamo concluso in bellezza con una morbidissima torta al cioccolato senza farina.

Pasticceria Piccinelli dal 1862, Gussago: come dicono loro stessi, “un’alchimia segreta di esperienza, bellezza ma soprattutto di gusto”. Si rimane subito ammaliati dalla vetrina espositiva e la scelta risulta piuttosto ardua. Lasciatevi guidare dal vostro istinto e dal vostro gusto, accomodatevi nel piacevole giardino esterno e rimarrete sicuramente soddisfatti.

Un weekend in Franciacorta tra vino e pizza è un ottimo modo per staccare la spina e ricaricare le batterie, tra cantine, degustazioni e ottimo cibo.
Alla prossima avventura di Viagginsoliti!

Dove mangiare in Liguria

Dopo aver trascorso la stagione estiva nella riviera di Ponente, abbiamo stilato la lista dei nostri posti del cuore, per tutti i gusti e per tutte le tasche. Se siete alla ricerca di dove mangiare in Liguria, e non dei classici ristoranti e locali per turisti, ma di quelli amati dalle persone del posto, prendete carta e penna!

Pasticceria Biondi
Nel cuore di Loano, in Via Ghilini, si trova la Pasticceria Biondi: un nome una garanzia. È ormai la nostra tappa obbligatoria per le colazioni della domenica, con brioches fresche di pasticceria, farcite di cioccolato, crema, marmellata o pistacchio, paste fresche o biscotti secchi: insomma, ce n’è per tutti i gusti.
Enrico, il mitico pasticcere, ha inoltre iniziato la produzione dei maritozzi: il tipico dolce romano ripieno di panna con una piccola aggiunta di crema, una rarità in Liguria.
Da non perdere in estate il loro marocchino freddo.

Ristorante U Titti

Siamo in zona Imperia Ovest, e nello specifico a Linguaglietta, piccolo borgo sulle alture dell’Imperiese. Se il nome non vi è nuovo è perché il ristorante ha partecipato in passato a “Quattro Ristoranti” con Alessandro Borghese. Si può scegliete tra il menù alla carta o il menù degustazione, con quattro diverse proposte.
Abbiamo optato per il menù degustazione da 6 portate. Siamo stati accolti da un piccolo benvenuto dello chef: una delizia sia per gli occhi che per il palato. Abbiamo quindi iniziato con i calamari con trombette alle 5 consistenze, per poi continuare con la palamita accompagnata da salsine. Semplicemente sublime il coniglio con boragine. Abbiamo proseguito con dei bottoni con gamberi, zenzero e lime.
Delizioso il dolce, “banana matura”.

Bagni Liliana
Varigotti, la perla del Ponente ligure, un piccolo borgo che vi lascerà a bocca aperta.
I Bagni Liliana sono una tappa obbligatoria sia per una cena romantica in riva al mare che una serata più tranquilla nel loro dehor.
Il menù cambia periodicamente, tenendo saldi i loro cavalli di battaglia: spaghetti alle vongole veraci con bottarga e il classico fritto misto. L’antipasto dello chef è sempre a base di prodotti tipici della Liguria: noi abbiamo assaporato la classica panizza. Da non perdere l’antipasto con crudo di pesce, nello specifico gamberi e verduri croccanti. Ottimi gli spaghetti alle vongole, ma anche i paccheri e gli gnocchetti con scaglie di mandorle e pescato del giorno.

Da Scola
Ristorante Scola è una certezza: il locale è molto accogliente, con un camino all’ingresso a dare il benvenuto. Il menu è ricco e, se sarete fortunati, avrete la possibilità di degustare piatti a base di tartufo bianco o funghi porcini. 
Vi è la possibilità di scegliere tra i menù degustazione o il menù alla carta. Ampia è anche la scelta nella carta dei vini. Clicca QUI per leggere il nostro articolo.

Bistrot Valente
Di recente apertura, il “Bistrot Valente” si trova sulla strada che porta a Finalborgo, borgo storico medievale meta di bikers e appassionati di trekking. È stata una piacevole scoperta e sicuramente il miglior posto per hamburger nella zona. Il menù presenta una selezione di Hamburger, dai più classici a quelli più ricercati che rientrano poi nelle proposte del giorno. Amanti come siamo del bacon cheeseburger abbiamo optato per il Classicone: superlativo! Se siete di passaggio in zona, è perfetto anche per un aperitivo o un dopo cena con una selezione di gin e cocktails.

L’estate non è finita: seguiteci per scoprire dove mangiare in Liguria se foste di passaggio nel Ponente Ligure.

Un angolo di Cina a Roma

Un angolo di Cina a Roma
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Camminando per le vie di Roma è impossibile resistere ai profumi che fuoriescono dai locali e dai ristoranti: pizza bianca e mortadella, supplì oppure, come questa volta, profumi più etnici che ci hanno colpito. E cosí abbiamo trovato un angolo di Cina a Roma!

JiaMo.Lab

Siamo in via Bergamo a Roma, tra Piazza Fiume e Piazza Alessandria con il suo colorito mercato rionale che merita sempre una visita.
Il locale prende il nome dal suo prodotto di eccellenza: il Jiamo.
Si tratta di un panino croccante di origine cinese, che alla vista richiama la classica sfogliatella riccia napoletana. I panini vengono imbottiti al momento ed è possibile scegliere tra diverse farciture: maiale stufato, manzo brasato, pollo alla piastra o verdure. Essendo la nostra prima volta, siamo andati sul tradizionale: jiamo con maiale stufato. Il panino è da maneggiare con cura, ma non se ne perde neanche una briciola: la parte croccante andrà a finire sul fondo del packaging e alla fine sembrerà di mangiare delle patatine stick. Abbiamo proseguito con ravioli di maiale e verza. Da bere si può scegliere tra le classiche birre cinesi o le più classiche bevande frizzanti. Non dimenticate, prima di andare via, di prendere il vostro biscotto della fortuna: chissà cos’ha in serbo la sorte per voi!
Per gli appassionati della cucina cinese qui è possibile trovare, senza prenotazione, anche l’anatra alla pechinese e molte altre prelibatezze. L’anatra viene servita alla maniera tradizionale cinese con stick di carote, porro e cetriolo, accompagnata con le classiche sfoglie di frumento e la tipica salsa d’anatra. Non preoccupatevi se non sapete come “maneggiare” questi ingredienti, ci sarà il buon Chen sempre disposto a spiegarvi come fare.

Baby Bao

Siamo in zona Trastevere, proprio accanto a Piazza Trilussa. Come dice lo stesso nome del locale, il protagonista assoluto qui è il bao, il classico panino ripieno cotto al vapore, in tutte le sue forme, dal dolce al salato. La scelta è stata assai ardua ed è ricaduta sul Tatami Bao, con salmone, avocado e salsa teriyaki, e sul Crab Bao, con granchio fritto e maionese nera il tutto accompagnato dalle classiche nuvolette di drago. Quindi è stata la volta dei green dumplings con carote, verza, piselli e patate dolci. E poi è stato il momento del BB taco. Il nome richiama subito alla mente il vecchio Winner Taco, ve lo ricordate? Gelato alla crema ricoperto da cioccolato croccante e caramello fuso. Che bontà!

Wok to walk

Siamo a Campo de’ Fiori, il cuore di Roma. È da un po’ che avevamo puntato questo locale e finalmente eccoci qui. I noodles in tutte le loro sfaccettature. È possibile sia sedersi e consumare all’interno del locale sia ordinare take away. Diverse sono le tipologie di noodles (all’uovo, integrali, di riso, udon) cosi come gli ingredienti: date sfogo alla vostra fantasia e componete la vostra box! Potrete seguire la preparazione del vostro piatto dal vivo ed assistere anche a qualche simpatica “fiammata”!
La nostra scelta è ricaduta sui noodles all’uovo con verdure e aggiunta di anarcardi, nella prima box, e broccoletti nella seconda. Ottima sosta per un pranzo al volo senza impegno!

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Un giorno a Firenze


Un giorno a Firenze
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In viaggio tra la Liguria e Roma, abbiamo deciso di rendere più piacevoli le ore di viaggio, facendo una pausa a metà strada e fermandoci in Toscana.

Abbiamo trascorso un giorno a Firenze, la culla del Rinascimento e siamo andati alla ricerca della fiorentina perfetta. Quindi, se siete di passaggio nel capoluogo toscano, ecco le osterie assolutamente da provare. Piccolo consiglio: arrivate belli affamati perché ne vale la pena.
Per lasciare la macchina vi consigliamo il Parcheggio sotterraneo di Porta al Prato, funziona anche col Telepass, comodo per le manovre, ha un prezzo giusto e dista una decina di minuti a piedi dal Centro Storico e dai ristoranti che vi suggeriamo.

ANTICO RISTORO DI CAMBI

Appena si varca la soglia d’ingresso dell’Antico Ristoro Di Cambi si viene inebriati dal profumo di bistecca e si rimane ammaliati dai prosciutti appesi alle pareti del locale. Il menu è ampio, con tutti i piatti tipici della cucina toscana, dai salumi ai formaggi, alla ribollita e alla pappa al pomodoro, fino alla classica fiorentina. Con le idee chiare abbiamo subito adocchiato le bistecche che giravano tra i tavoli. Siamo partiti con un antipasto: finocchiona e carciofi sott’olio. O-T-T-I-M-A! Abbiamo quindi proseguito con la fiorentina, 1,2 kg di godimento accompagnata da una porzione di patate arrosto, e un bicchiere di chianti. Per concludere con l’immancabile tiramisù!
Ottimo rapporto qualità/prezzo. Fiorentina: Euro 45,00 al kg.

OSTERIA ANTICA MESCITA SAN NICCOLÒ

Se volete un pò di “caciara”, siete decisamente nel posto giusto. L’atmosfera che si vive all’interno del locale è decisamente divertente, con camerieri che discutono tra loro e non se le mandano a dire, coinvolgendo allegramente anche i presenti nelle loro discussioni e facendoti sentire parte della famiglia. Menù tipico toscano, anche qui non può mancare l’irresistibile fiorentina. Solitamente per due persone pesa circa 1 kg/ 1,2 kg: viene mostrata al tavolo cruda e quindi portata cotta poco dopo.
La carne è sublime, cotta al punto giusto, grigliata fuori e bella rossa dentro. Viene servita con un pizzico di sale grosso di accompagnamento. Il classico bicchiere di Chianti completa l’esperienza sensoriale. Immancabile il dolce finale, una torta caprese consigliata dall’oste.
Fiorentina: Euro 40,00 al Kg.

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Gita fuori porta a Calizzano


Gita fuori porta a Calizzano
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Siamo in Liguria e quindi abbiamo deciso di organizzare una gita fuori porta a Calizzano. Per chi non lo conoscesse, Calizzano è un piccolo comune dell’entroterra ligure, delizioso in inverno poiché, data l’altitudine e le nevicate frequenti, l’atmosfera sembra sempre quella tipica del Natale. In estate poi diventa un’ottima destinazione per chi vuole fuggire dal caldo e dalla folla dei turisti al mare. Il borgo è molto caratteristico, con il suo carruggio che rappresenta il centro del paese.

Il nostro posto preferito? Da ‘Msé Tutta, una piccola osteria proprio nel carruggio di Calizzano. Se volete andare di domenica, vi suggeriamo di prenotare con anticipo: i pranzi della domenica vanno a ruba, ed è per questo che abbiamo deciso di andarci di sabato. Nel weekend, sabato e domenica, è possibile scegliere tra il menù à la carte o la degustazione, che riassume in quantità ridotte i piatti presentati nel menù classico, mentre durante la settimana non è prevista la degustazione.

Ovviamente, incuriositi da tutti i piatti ma non potendoli ordinare tutti, abbiamo deciso di fare un viaggio culinario con il menù degustazione.
Pronti partenza e via con gli antipasti! Per prima cosa ci hanno portato il classico antipasto offerto dalla casa: una fettina di torta salata con la zucca, per stimolare le nostre papille gustative. Poi il vero tour degli antipasti: per primo vitello con salsa tonnata e lingua con salsa verde. Non siamo amanti della lingua, ma il vitello tonnato era super! Quindi “orto d’inverno con salsa alla toma: due tortini soufflé, di cui uno al cavolfiore con crema di toma. Abbiamo proseguito con un carpaccio di baccalà tiepido, carciofi e aioli: la sapidità del baccalà combacia perfettamente col carciofo crudo. È stato poi il turno della passatine di cipolle, pan barbariò (abbiamo chiesto, è pane di segale) e porcini secchi.

Quindi siamo passati ai primi: semplicemente deliziosa la polenta dei tecci con la toma. La toma è di produttori locali, “Benedetti” di Upega, ai quali i nostri amici di ‘Mse Tutta si affidano spesso. Data la bontà dei formaggi sarà nostra premura andarli presto a visitare e, ovviamente, fare scorta di formaggi! Il secondo primo è stato un piatto di raviolini minion alla maggiorana. Il secondo richiama immediatamente la tradizione ligure: ovvero il tradizionale coniglio ripieno, su un letto di patate al latte.

Per quanto riguarda il dolce, è possibile scegliere tra quelli proposti nel menù: abbiamo scelto una torta al cioccolato con ricotta e frutto della passione.
E poi, per finire, gli amanti della moka saranno felici del caffè!
Il prezzo del menù degustazione è di 35 euro a persona.

Vi parleremo presto di nuovo di Calizzano, ci sono ancora tante cose da scoprire da queste parti.
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Madonna di Campiglio, 2022

Dopo un anno di blocco forzato e di impianti chiusi, partiamo per la tanto attesa settimana bianca a Madonna di Campiglio, siamo nel 2022!

Paradiso dello sciatore, il comprensorio di Madonna di Campiglio, permette di raggiungere sci ai piedi anche le località di Folgarida, Marilleva e Pinzolo. Quest’anno è stato necessario comprare lo skipass online e abbinare ogni giorno attraverso un’apposita app il proprio Green Pass con il biglietto settimanale.
L’operazione da ripetere ogni mattina si è svolta velocemente e senza intoppi anche se le ripetitività dovuta al divieto di conservare dati sensibili l’ha resa un po’ noiosa.
Da appassionati di cibo quali siamo, stavolta vogliamo proporre l’angolo dei consigli su dove mangiare a Madonna di Campiglio!

Malga Vigo

Abbiamo raggiunto la malga in motoslitta, sfrecciando a tutta velocità sulla neve: esperienza a dir poco fantastica. Si parte da un parcheggio nel bosco appena dopo il Residence Rio Falzè.
La sala è in stile moderno, vetrate che incontrano il legno e la pietra locale. Cena a dir poco sublime. Il menù fisso varia periodicamente in base all’estro dello chef. L’antipasto richiama subito la tradizione montana: uovo, pancetta, puzzone di Moena su un letto di purea di patate. Quindi l’orzotto accompagnato da broccoli e cavoli. Non ci sono parole per descrivere la bontà del maialino avvolto nello speck con contorno di patate croccanti. Ce lo sogniamo ancora adesso. Per concludere un delizioso tiramisù al panettone.
Molta cura nella presentazione dei piatti e sapori eccezionali!

Rifugio Nambino

L’unico modo per raggiungere il Rifugio Nambino è attraverso una passeggiata nel bosco. Camminata avventurosa, all’ora di cena, tra salite, discese e lastre di ghiaccio, ma una volta raggiunta la destinazione si rimane decisamente senza parole. Sembra di essere proiettati in una favola della Disney.
Si può scegliere tra un menù a base di carne e uno a base di pesce: stavolta la carne ha avuto la meglio. Quindi abbiamo iniziato con un carpaccio di cervo lavorato dai padroni di casa con quenelle di cavolo per proseguire poi con un risotto ai funghi con cialda al parmigiano. È stata poi la volta del coniglio ripieno accompagnato da patate al forno. Infine abbiamo scelto un tiramisù e un assaggio di semifreddi.

Chalet Fiat

Forse il più conosciuto dei rifugi da queste parti, molto comodo e quindi raggiunto sia da sciatori sia da molti senza sci vista la facilità di prendere la cabinovia Spinale direttamente dal centro di Campiglio, zona Laghetto per intenderci. Il chioschetto esterno è perfetto per una tappa rapida e veloce: si può scegliere tra panini, hamburger o hot dog, comporre i propri panini con ingredienti e salse a piacimento. Panino con salsiccette locali e crauti, da leccarsi i baffi, e ottime anche le patatine fritte!
Lo Chalet Fiat è ottimo anche per iniziare la giornata. Le colazioni sono a dir poco fantastiche! Abbiamo preso una fetta di Sacher torte e una torta con cioccolato e lamponi. Fette enormi che danno il pieno di energia per affrontare una giornata di sci.

Ristorante Pizzeria Le Roi

Punto fermo di Madonna di Campiglio, con una conduzione impeccabile da oltre 10 anni. Ottimo sia per la pizza che per i piatti tipici, e quindi chi siamo noi per non dedicare almeno una serata alla tradizione trentina e una alla pizza? Incuriositi dal menù del giorno abbiamo iniziato con la pizza “Strudel”, farcita con radicchio, fontina e salsiccia trentina, e all’esterno pomodoro, scamorza, grana e una burrata ad accompagnare il piatto. Della serie, chi ben comincia… Abbiamo proseguito con un piatto unico a base di polenta, formaggio locale alla piastra, funghi porcini e finferli. Invece durante la serata pizza abbiamo optato per la pizza speck e brie: ottima. Non poteva mancare la famosa torta meringata con cioccolato caldo fuso.

Rifugio 5 Laghi

Ottima sosta durante la giornata sugli sci, in questo rifugio dalla vista impareggiabile. Facile da raggiungere anche per chi non scia utilizzando la moderna cabinovia 5 Laghi con partenza proprio dal centro di Madonna di Campiglio. Arrivare qui in una giornata di sole significa che avrete molta difficoltà a riprendere l’attività sugli sci, sarà molto difficile allontanarsi dal sole di questo rifugio. Per lo stesso motivo lo consigliamo anche in estate. Qui abbiamo assaggiato un panino di pane di segale e finocchietto con prosciutto speck e formaggio locale di malga, come dolce un cestino di pasta sfoglia ripieno di mele, pinoli, marmellata e uvetta.

Rifugio Stoppani

Ci vuole un po’ per raggiungere il Rifugio Stoppani con la cabinovia Grostè, bisogna rimanere in cabina oltre la fermata intermedia del Rifugio Boch, ma fidatevi, ne vale la pena!
Si è proprio sul cucuzzolo della montagna! Panini farciti, hot dog, piadine, ma anche ristorante self service. Ce n’è per tutti i gusti. La focaccia farcita con prosciutto, formaggio, pomodori, insalata e maionese è decisamente top. Non abbiamo resistito alla Linzer Torte, la tipica torta austriaca a base di mandorle ricoperta di marmellata di lampone, accompagnata da panna fresca. Immancabile il bombardino, la giusta carica per la sciata pomeridiana.

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Ristorante Giano, Roma


Ristorante Giano, Roma
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Il settore della ristorazione romana si arricchisce di una nuova perla: Giano.
Siamo in Via Liguria, una delle traverse della famosa via Veneto, nel quartiere Ludovisi.
Si rimane subito ammaliati dalla bellezza di questi due edifici recuperati e trasformati nell’hotel W di cui Giano è il ristorante. L’hotel è in stile moderno, lussuoso ma informale con divani di velluto dai colori tenui, che variano dal rosa pastello al verde. C’è un tocco d’innovazione e di originalità anche nelle divise del personale, ve ne accorgerete.
Giano porta a Roma la cucina del celebre chef siciliano Ciccio Sultano, del ristorante Duomo di Ragusa. La pasticceria del ristorante è siglata da Fabrizio Fiorani, noto pastry chef romano, che ha anche un angolo tutto suo, dedicato alle sue creazioni, Zucchero by Fabrizio Fiorani.
Possiamo scommettere che presto ne sentirete parlare ampiamente!

Menù ampio in grado di soddisfare ogni tipo di palato con piatti a base di carne e di pesce: per la nostra prima visita abbiamo scelto il pesce. L’antipasto è stato un carpaccio di cernia bianca presentato su un letto di verdure croccanti. Abbinamento semplicemente perfetto. Il gusto delicato del pesce, l’amaro della rucola selvatica e di altre insalate, condite con una leggerissima salsa dello chef. Ad accompagnare, come gentile omaggio, bottoncini di pane e panelle e mini arancini con riso allo zafferano e ragú di carne.

Proseguiamo con due primi piatti che richiamano la tradizione Siciliana: “pasta sarde”, un piatto di spaghettoni con sarde, pinoli, uvetta, finocchio e zafferano. Un’opera d’arte per gli occhi e una bontà per il palato. Un mix di gusti delicati, impossibile resistere alla scarpetta! Deliziosi anche gli “spaghetti Taratata”, spaghettoni con bottarga di tonno, limone e carpaccio di cernia. Il gusto delicato del pesce accompagnato dal profumo e dalla persistenza del limone, un delizioso e indefinito croccante di pan grattato o bottarga dal sapore acuto, un pizzicore quasi frizzante. La ceramica dei piatti rimanda direttamente alla bellissima Sicilia, con i suoi caldi colori tipici. Ci sono tutti i richiami cromatici che riportano ai preziosi ingredienti di questa terra come il mare, gli agrumi, le conchiglie.

È arrivato poi il momento tanto atteso, quello dei dolci di Fabrizio Fiorani, pastry chef che abbiamo avuto il piacere di conoscere a Tokyo, nel ristorante Bulgari di Ginza. Quando abbiamo sentito dell’apertura di Giano e di Zucchero by Fabrizio Fiorani, grazioso spazio dedicato esclusivamente al pastry chef, un sogno è diventato realtà: avere la possibilità di degustare le sue creazioni senza volare dall’altra parte del mondo. Ci siamo affidati al suo estro e all’effetto sorpresa. Olio, grano e sale con quenelle al caramello salato semplicemente sublime. Olio e caramello salato si abbinano alla perfezione: siamo rimasti definitivamente senza parole. Cannolo siciliano con quenelle di sorbetto alla mandorla e sciroppo di fico d’india. E poi è arrivo lui, uno dei dolci caratteristici, quasi un marchio di fabbrica, di Fiorani: il tiramisù. Occhiali di biscotto e finissimo cioccolato accompagnati da una semisfera in vetro ripiena di crema di mascarpone e biscotto con caffè. Abbiamo concluso con “Falsi d’autore”: lamponi, mandorle e arachidi che sembrano veri frutti ma sono in realtà dei divini cremini di cioccolato.
L’invito più frequente dello chef, “Buon Divertimento”, è lo stato d’animo ideale per approcciare i suoi piatti e godersi a pieno i suoi dolci, non semplicemente irresistibili ma anche spassosi da mangiare.
Andate, provate e diffondete il verbo!

Ci vediamo alla prossima avventura del Blog Viaggi Insoliti!