Menabò – Vino e Cucina

Spesso quando decidiamo di andare a pranzo o a cena fuori ci troviamo di fronte ad un importante dilemma. Quindi, andare sul sicuro e scegliere uno dei propri posti del cuore o sperimentare un nuovo posto optando per una nuova cucina e nuova location?

Ed ecco che questa volta non abbiamo resistito: al cuor non si comanda.
Siamo tornati in una delle nostre trattorie preferite di Roma, Menabò – Vino e Cucina. Rispetto alla nostra ultima visita il locale si è ampliato, mantenendo invariata la sua identità. Vale sempre il motto: pochi fronzoli e tanta schiettezza, come si descrivono sulla loro pagina Facebook i due fratelli padroni di casa, uno cuoco e l’altro oste.
Varcando la soglia si rimane ammaliati dalle bottiglie esposte: una selezione ricercata di vini e di champagne.
Da segnare in calendario i prossimi eventi della serie “Cronache dalla Champagne”: 4 incontri con 4 diversi relatori che accompagneranno gli ospiti in una rassegna unica nel panorama dello Champagne.
Si viene accolti dall’entrée dello chef, che varia in base al suo estro e alla stagione.
Quindi, è stato il momento dell’antipasto: focaccia, sgombro bruciato, cipolla in saor, senape e misticanza selvatica. A nostro avviso è stato fantastico l’abbinamento e il contrasto di sapori tra lo sgombro e la cipolla, che sono dominanti nel piatto rispetto alla focaccia e alla misticanza.


Abbiamo un debole per i primi piatti di Menabò. La scelta è sempre ardua, tanto è vero che la soluzione sarebbe: uno di tutto. Abbiamo invece scelto i cannelloni gratinati ripieni di genovese e besciamella al pecorino. Il ripieno di genovese è senza dubbio l’aspetto più originale, il piatto che non ti aspetti. Ed è sublime. Se accompagnato dalla ‘scarpetta’ di besciamella al pecorino è superbo. Ed ecco gli strengozzi con zucca, cavolo nero, e ricotta affumicata. Gusto e sapore decisamente più delicato, con abbondante spolverata di ricotta affumicata.
Il menú prevede anche minestra di ceci e “cazzillitti integrali”con cozze e rosmarino e fusillotti alla gricia, balsamico e uva nera.

Siamo quindi passati al secondo. Coniglio in porchetta, lenticchie, porcini e tartufo. Al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare il gusto di questo piatto è decisamente fine e delicato, il sapore del tartufo quasi passa in secondo piano in mezzo a tutte queste bontà.


Ci siamo affidati al mitico Daniele, padrone di casa, per la scelta del vino. Che è ricaduta sulla cantina di Giacomo Fenocchio, col suo Langhe Freisa. Dal colore rosso rubino e dal profumo speziato è stato il perfetto abbinamento per l’intera serata.


Fake Gianduja: torta al cioccolato e mandorle, cremoso alla nocciola e olio evo. E’ cosi che abbiamo concluso un percorso culinario strepitoso. Il cremoso alla nocciola in abbinamento con l’olio di oliva e i fiocchi di sale sono libidine per le papille gustative.


Alla prossima avventura sul Blog di Viaggi Insoliti.