Prosegue il nostro viaggio tra le Osterie Romane e le pizzerie di Roma. Da molto tempo eravamo incuriositi da L’Elementare Trastevere e finalmente abbiamo avuto l’occasione di provare questa pizzeria e gustare le sue pizze, un vero godimento per le nostre papille gustative. Entrando si viene accolti dal sorriso del ragazzo al bancone che vi accompagnerà poi al tavolo: in alternativa è anche possibile sedersi al lunghissimo bancone. Iniziamo con gli antipasti. Abbiamo scelto dei fritti e optato per supplì ripieno di tonnarelli cacio e pepe e un supplì lasagna. Semplicemente sublimi. L’impanatura risulta bella croccante e, addentandoli, si vola direttamente in un piatto di lasagne! Passando alle pizze, il menù propone le pizze classiche, bianche e rosse, le pizze speciali e le pizze fritte. La scelta è ardua, soprattutto quando si vedono passare davanti agli occhi diversi tipi di pizza: abbiamo scelto una speciale, la gricia con cipolle caramellate, e una classica rossa, la puttanesca. La speciale è decimante top, un mix di gusti che richiamano la classica pastasciutta romana con un tocco di contrasto dolciastro dato dalla cipolla caramellata. Bordo bello bruciacchiato, tipico della pizza romana, la pizza avrebbe potuto essere leggermente più cotta al centro per essere una perfetta “scrocchiarella”. A disposizione al tavolo avrete la rondella, un simpatico modo per tagliare la pizza in compagnia. Passando ai dolci, oltre a quelli indicati nel menù c’è il dolce del mese, che cambia periodicamente. Abbiamo scelto la torta ebraica pasta frolla ripiena di ricotta e marmellata di visciole. Scelta azzeccatissima: frolla eccezionale e ricotta sublime. Le prenotazioni si possono fare direttamente online: verrà applicato un deposito di Euro 10,00 che verrà poi scalato dal conto. Ottima la selezione di birre alla spina, proposte anche in abbinamento: ogni pizza viene associata ad un birra speciale. Spesa media Euro 50,00 in due.
Phil’s Barbecue è uno Slow Smoked American Barbecue. A Roma potete trovarlo al Mercato Testaccio oppure nei pressi di una stazione di servizio, in viale del Tintoretto a Roma, location curiosa ma che richiama lo stile americano. All’interno e all’esterno del locale sarete deliziati dagli odori dell’affumicatura e avrete modo di entrare subito nella ricostruzione di un classico diner degli Stati Uniti: dal bancone alla disposizione dei tavoli, per poi arrivare al menù. “La filosofia è selezionare le carni migliori e affumicarle senza fretta, utilizzando solo legna di quercia, secondo le regole della vecchia scuola del BBQ texano”, come loro stessi dicono.
Dando una prima occhiata al menù verrebbe da assaggiare e ordinare ogni prelibatezza!Noi abbiamo scelto, per provare più cose possibili, un BBQ mix, composto da brisket, pulled pork, pork ribs o costolette di maiale, salsicce, e salsa bbq. In aggiunta abbiamo ordinato anche il famoso pastrami, sandwich farcito con carne di manzo affumicata e tagliata a fettine, senape e cetriolini. Assolutamente superlativo il loro pulled pork e il brisket, carne saporita e morbidissima, decisamente simile all’originale!
Curiosità Il brisket è una ricetta americana originaria del Texas. Si tratta di punta di petto di manzo cotta al barbecue, un pezzo di carne molto grosso che ha bisogno di cuocere a lungo per garantirne la sua morbidezza. Il Pullet Pork è maiale sfilacciato, si tratta solitamente della spalla del maiale, cotta qui da loro a bassa temperatura e per molto tempo nell’affumicatore a legna che potrete ammirare in funzione all’esterno del locale di Via del Tintoretto. Seguite il profumo!
Fafiuché si trova nel cuore del rione Monti ed è un fantastico piccolo angolo di Piemonte a Roma.
La selezione di vini piemontesi è particolarmente ampia, dal Nebbiolo al Barolo, dal Barbaresco al Barbera, da Domenico Clerico a Stefano Occhetti e ogni bottiglia e ogni produttore ha una sua storia che vi verrà raccontata al momento della presentazione del vino. Lasciatevi consigliare dal mitico Gianmarco che vi proporrà un’etichetta sicuramente non scontata. I vini vengono accompagnati dalle specialità della cucina piemontese, con qualche tocco che riporta alla cucina pugliese. La scelta è sempre piuttosto ardua, dal momento che tutte le proposte del menu sono a dir poco eccezionali. Le bruschette sono deliziose, noi stavolta abbiamo scelto quella con fontina e capocollo. Per gli amanti della tradizione piemontese ci sono i ravioli al plin al tovagliolo: una versione finger food di questa specialità piemontese: uno tira l’altro! Se capitate da Fafiuché nel periodo giusto dell’anno avrete anche la possibilità di ordinare “La sorpresa”, ovviamente non vi anticipiamo niente! Sublimi i tajarin al burro e castelmagno, eccezionale il brasato al barolo. E poi non può mancare lei, la mitica bruschetta Fafiuché, ovvero la bruschetta al cremino. Crea dipendenza, vi abbiamo avvisato.
Nel caso vi troviate in questo Rione di Roma, a due passi dal Colosseo e non lontano dalla stazione Termini, andate sul sicuro e seguite i nostri consigli.
Il Pagliaccio Il primo ristorante 2 stelle Michelin di Roma, la casa dello Chef Antony Genovese, un punto fermo e irremovibile tra i ristoranti di livello della Capitale. Doppia stella Michelin ininterrottamente da più di 10 anni fa capire la solidità della cucina del ristorante ma questo non significa assolutamente scelte stanche o piatti noiosi o scontati. Ma una continua ricerca ed innovazione. In sala, e siamo fortunati ad essere assistiti proprio da lui, c’è Matteo Zappile, Premio Servizio di Sala 2022 della prestigiosa Guida MICHELIN. Abbiamo optato per il menù “Orme” degustazione da 8 portate che vi condurrà tra i ricordi e il presente risvegliando i vostri sensi. Questo il nostro menù: Mushi, Amuse, Cavolfiore, Il volo del mare, Tagliolini di cacciagione, Risone al calamaro, La parola al…pescato, Tulakalum Soufflé. (Il Pagliaccio)
Zia Restaurant Lo chef Antonio Ziantoni da qualche anno “si è messo in proprio” e questo ristorante è diventato un riferimento per la ristorazione d’eccellenza romana. Il locale si trova a Trastevere, in Via Mameli, proprio alle spalle della vivacissima Piazza San Cosimato con il suo animato mercato mattutino. Stella Michelin conquistata a Dicembre 2020, miglior giovane chef dalla Guida Michelin 2021, un ristorante stellato che strizza l’occhio anche ad una clientela più giovane, un servizio curato ma non polveroso, una freschezza che è possibile rintracciare in tutti i piatti. L’atmosfera riservata e il servizio di sala molto cortese e attento sono un segno distintivo di questo ristorante che abbiamo avuto modo di provare agli inizi, ancor prima della conquista della Stella Michelin confermato per il secondo anno consecutivo anche nel 2022. (Zia Restaurant)
Aroma Abbiamo provato Aroma e la sua splendida terrazza con vista unica e mozzafiato sul Colosseo in occasione di una cena aziendale. La location è impareggiabile e soprattutto la sera offre una visione davvero suggestiva dell’Anfiteatro Flavio e delle luci notturne che lo illuminano. Il cibo non è da meno nel ristorante premiato con una stella Michelin e guidato dallo chef Giuseppe Di Iorio. Abbiamo degustato Coniglio aromatizzato al timo, flan di asparagi e porri, aria alla cacciatora. A seguire gnocchi di patate con ragù di funghi di bosco e robiola di Roccaverano. Subito dopo Filetto di Chianina con salsa al vino rosso e crespellina di cipollotto brasato. Per concludere non poteva mancare il famoso Tiramisù Aroma. L’atmosfera è stata veramente piacevole, il servizio cortese e attento e la vista una delle migliori al mondo! Non è facile non diventare un ristorante “buono solo per il panorama” e lo chef con la sua brigata non hanno sfigurato di fronte a tanta bellezza. (Aroma)
Se volete spunti su altri ristoranti a Roma, scoprite con noi dove Mangiare a Roma e non ve ne pentirete! Ci vediamo alla prossima avventura del Blog Viaggi Insoliti!
Camminando per le vie di Roma è impossibile resistere ai profumi che fuoriescono dai locali e dai ristoranti: pizza bianca e mortadella, supplì oppure, come questa volta, profumi più etnici che ci hanno colpito. E cosí abbiamo trovato un angolo di Cina a Roma!
JiaMo.Lab
Siamo in via Bergamo a Roma, tra Piazza Fiume e Piazza Alessandria con il suo colorito mercato rionale che merita sempre una visita. Il locale prende il nome dal suo prodotto di eccellenza: il Jiamo. Si tratta di un panino croccante di origine cinese, che alla vista richiama la classica sfogliatella riccia napoletana. I panini vengono imbottiti al momento ed è possibile scegliere tra diverse farciture: maiale stufato, manzo brasato, pollo alla piastra o verdure. Essendo la nostra prima volta, siamo andati sul tradizionale: jiamo con maiale stufato. Il panino è da maneggiare con cura, ma non se ne perde neanche una briciola: la parte croccante andrà a finire sul fondo del packaging e alla fine sembrerà di mangiare delle patatine stick. Abbiamo proseguito con ravioli di maiale e verza. Da bere si può scegliere tra le classiche birre cinesi o le più classiche bevande frizzanti. Non dimenticate, prima di andare via, di prendere il vostro biscotto della fortuna: chissà cos’ha in serbo la sorte per voi! Per gli appassionati della cucina cinese qui è possibile trovare, senza prenotazione, anche l’anatra alla pechinese e molte altre prelibatezze. L’anatra viene servita alla maniera tradizionale cinese con stick di carote, porro e cetriolo, accompagnata con le classiche sfoglie di frumento e la tipica salsa d’anatra. Non preoccupatevi se non sapete come “maneggiare” questi ingredienti, ci sarà il buon Chen sempre disposto a spiegarvi come fare.
Baby Bao
Siamo in zona Trastevere, proprio accanto a Piazza Trilussa. Come dice lo stesso nome del locale, il protagonista assoluto qui è il bao, il classico panino ripieno cotto al vapore, in tutte le sue forme, dal dolce al salato. La scelta è stata assai ardua ed è ricaduta sul Tatami Bao, con salmone, avocado e salsa teriyaki, e sul Crab Bao, con granchio fritto e maionese nera il tutto accompagnato dalle classiche nuvolette di drago. Quindi è stata la volta dei green dumplings con carote, verza, piselli e patate dolci. E poi è stato il momento del BB taco. Il nome richiama subito alla mente il vecchio Winner Taco, ve lo ricordate? Gelato alla crema ricoperto da cioccolato croccante e caramello fuso. Che bontà!
Wok to walk
Siamo a Campo de’ Fiori, il cuore di Roma. È da un po’ che avevamo puntato questo locale e finalmente eccoci qui. I noodles in tutte le loro sfaccettature. È possibile sia sedersi e consumare all’interno del locale sia ordinare take away. Diverse sono le tipologie di noodles (all’uovo, integrali, di riso, udon) cosi come gli ingredienti: date sfogo alla vostra fantasia e componete la vostra box! Potrete seguire la preparazione del vostro piatto dal vivo ed assistere anche a qualche simpatica “fiammata”! La nostra scelta è ricaduta sui noodles all’uovo con verdure e aggiunta di anarcardi, nella prima box, e broccoletti nella seconda. Ottima sosta per un pranzo al volo senza impegno!
Hamburger a Roma: le novità | Blog Viaggi Insoliti |
Gli hamburger sono la nostra passione: un pò perché ci fanno volare direttamente negli States e un po’ per la goduria di mangiare con le mani e senza tanti fronzoli.
Dopo il nostro precedente articolo sui classici panini americani nella Capitale, abbiamo continuato il nostro tour. Ecco qui i migliori hamburger a Roma: le novità che hanno attirato la nostra attenzione e soddisfatto i nostri palati.
Smash Tag
In prossimità di Piazza Bologna abbiamo scovato questa perla: il locale è molto piccolo, con qualche tavolo all’esterno e, infatti, si affida molto al take away. Il nome Smash Tag richiama immediatamente il burger americano, che ha come segno distintivo una perfetta reazione di Maillard che dona all’hamburger quella magnifica e deliziosa crosticina sulla superficie della carne. Abbiamo ordinato lo Smash Brown, che altro non è che il classico bacon cheese burger. Il bun (che per i non esperti è il nome del panino) è soffice e si abbina alla perfezione con gli ingredienti, il bacon croccante e il classico formaggio cheddar fuso. Buone le patatine fritte, con ketchup e maionese o le altre salse a disposizione. Quindi questo panino è veramente ben fatto! Ricorda a pieno quelli provati negli Stati Uniti durante i nostri viaggi come il classicissimo SmokeShack di Shake Shack, lo divorerete in un secondo!
Phil’s
Siamo al Mercato Centrale di Testaccio. Che da solo merita una visita sia per i vari negozi di cibo di strada che per l’atmosfera ideale del mercato rionale che tutti vorremmo sotto casa. Tra i vari corner si trova Phil’s con la sua famosa carne a cottura lenta, affumicata a bassa temperatura per molte ore, rispettando la vera tradizione del BBQ texano. E tutta questa cura nella cottura si sente nei sapori che la carne restituisce. Abbiamo provato il loro panino con Pulled Pork, cioè maiale sfilacciato con una lunga cottura a bassa temperatura accompagnato da insalata di cavolo, salsa BBQ e cipolle. Il mix perfetto tra la dolcezza della carne di maiale con la sua unica crosticina caramellata e l’amarognolo dell’insalata di cavolo si combinano perfettamente in questo panino.
Limerick
Nel quartiere Trieste, in via Nemorense, nei pressi di Piazza Crati e del Parco Nemorense, questo piccolo angolo di Stati Uniti specializzato in hamburger non vi deluderà! Abbiamo provato il loro bacon cheeseburger che qui si chiama “Beconetor” e un Hamburger Smash, più fedele alla tradizione americana della carne cotta schiacciandola con forza sulla piastra. La carne è puro manzo danese, 150gr nei classici Burger e 120gr nello Smash. Le patatine sono comprese con ogni hamburger e si può scegliere tra quelle classiche e quelle dolci (con un piccolo sovrapprezzo). Tutto è molto fatto in casa, le patate dolci sono l’unico alimento surgelato come ci tengono a far sapere nel loro menù. Soltanto ai 3 burger principali possono essere fatte delle modifiche, è possibile cioè aggiungere alcuni extra. Non dimenticate il dolce, potete scegliere tra la classica cheesecake americana e la “Clamorosa al cioccolato”. Una torta al cioccolato, di cioccolato, ricoperta di cioccolato e accompagnata con un topping al caramello fuso. La sala è accogliente e minimal, con una grande parete vetrata che dà sulla strada, ci sono anche alcuni tavoli all’aperto. Il prezzo dei burger è di circa 10 euro.
Al prossimo gustoso tour del Blog Viaggi Insoliti!
Il Carnevale sta per arrivare e non possono certo mancare in questi giorni sulle tavole di tutti noi e nelle vetrine di pasticcerie e forni, le classiche frappe e castagnole. Frappe, bugie, chiacchiere, che dir si voglia a seconda di dove ci troviamo, sono loro le protagoniste assolute di questo periodo dell’anno.
Ingolositi dalle vetrine abbiamo deciso dar via al nostro “Tour delle frappe”: abbiamo visitato forni e pasticcerie, che sono i nostri punti di riferimento per altre prelibatezze, ed ecco qui la nostra top 5 del Carnevale romano.
Panificio MarèPrati
Immancabile tra nelle nostre esplorazioni questo forno di Viale Angelico, in zona Prati. Già noto ai nostri palati per il suo pane comune da grano antico monococco e per il suo bauletto di pane al cioccolato. Questa volta abbiamo provato i loro dolci di carnevale. Quello che ci ha colpito da subito è il colore chiaro delle frappe e la finissima e leggerissima consistenza. Friabili al punto giusto, una volta addentata la prima, creano dipendenza e, data la loro leggerezza, se ne possono mangiare in abbondanza. Segno distintivo l’abbondanza di zucchero a velo. Che dire, il Panificio Marè Prati è sempre una certezza!
Antico Forno Roscioli
Ormai siamo di casa qui. Come sempre le vetrine offrono l’imbarazzo della scelta, torte dolci e salate, pizze farcite di ogni prelibatezza. Ma con un piccolo sforzo, ci siamo concentrati solo sui dolci di Carnevale. Questa volta abbiamo provato castagnole semplici, castagnole ripiene di crema (dei piccoli bignè di San Giuseppe in pratica) e le immancabili frappe. Il gusto delle frappe è deciso, così come la loro consistenza. Il colore dorato è una combinazione perfetta con lo zucchero a velo. Le castagnole ripiene di crema sono delle piccole bombette che esplodono in bocca, sprigionando un mix di gusti. La vostre papille apprezzeranno. Per niente banali, vi consigliamo di provare assolutamente anche le castagnole semplici.
Casa Manfredi
Le freschissime castagnole di Casa Manfredi ci hanno travolto con il loro sapore autentico, le frappe sottili e super croccanti, fritte alla perfezione, sono il dolce imperdibile di questo Carnevale Romano! Frappe sottilissime dalla consistenza quasi impalpabile e castagnole semplici, senza ripieno, ma ben fragranti all’esterno e dal cuore morbido. Tutto ricoperto da un piacevolissimo zucchero a velo. Correte a provarle e con questa scusa fatevi tentare anche dagli altri curatissimi dolci di questa boutique della pasticceria di Viale Aventino.
Pasticceria Maria Poggio
Tradizionale pasticceria dalla lunga storia, esiste infatti dal 1970, in zona Valle Aurelia, in prossimità del nuovo centro commerciale Aura. Soltanto nel periodo di carnevale potrete trovare frappe, castagnole ripiene di vera crema pasticciera e ravioli fritti ripieni di ricotta e scaglie di cioccolato. Sapori autentici e veri ingredienti sono le caratteristiche principali di questa pasticceria fuori dai soliti luoghi noti. La consistenza delle frappe ricorda una deliziosa pasta sfoglia di un millefoglie. Solo qui abbiamo trovato e provato un dolce tipico ma meno noto della tradizione del Carnevale Romano: i ravioli dolci fritti. Ripieni di ricotta, gocce di cioccolato e un qualche liquore segreto, non potete certo farveli scappare!
Pasticceria Svizzera Siciliana
Profumo di zucchero fritto e dolci, una sorta di anteprima di quello che vi aspetta! Le prelibatezze siciliane sono le protagoniste da sempre in questa pasticceria, ma in questo periodo, degna di nota è la vetrina dedicata ai dolci di Carnevale: frappe colme di zucchero a velo, castagnole semplici e castagnole ripiene di crema, pistacchio o ricotta. Qui le frappe sono più spesse, fritte bene senza che rimangano intrise di alcun eccesso d’olio, e le castagnole sono soffici, colme di ripieno e ricoperte sia di zucchero semolato che di zucchero a velo! La nostra scelta è ricaduta sulle frappe e le castagnole con crema e pistacchio. Le castagnole battono decisamente le frappe per gusto e bontà!
E tu quale preferisci? Scrivici nei commenti quale posto del cuore vorresti farci provare e fotografare in questo Carnevale Romano. Alla prossima avventura di Viaggi Insoliti!
Il settore della ristorazione romana si arricchisce di una nuova perla: Giano. Siamo in Via Liguria, una delle traverse della famosa via Veneto, nel quartiere Ludovisi. Si rimane subito ammaliati dalla bellezza di questi due edifici recuperati e trasformati nell’hotel W di cui Giano è il ristorante. L’hotel è in stile moderno, lussuoso ma informale con divani di velluto dai colori tenui, che variano dal rosa pastello al verde. C’è un tocco d’innovazione e di originalità anche nelle divise del personale, ve ne accorgerete. Giano porta a Roma la cucina del celebre chef siciliano Ciccio Sultano, del ristorante Duomo di Ragusa. La pasticceria del ristorante è siglata da Fabrizio Fiorani, noto pastry chef romano, che ha anche un angolo tutto suo, dedicato alle sue creazioni, Zucchero by Fabrizio Fiorani. Possiamo scommettere che presto ne sentirete parlare ampiamente!
Menù ampio in grado di soddisfare ogni tipo di palato con piatti a base di carne e di pesce: per la nostra prima visita abbiamo scelto il pesce. L’antipasto è stato un carpaccio di cernia bianca presentato su un letto di verdure croccanti. Abbinamento semplicemente perfetto. Il gusto delicato del pesce, l’amaro della rucola selvatica e di altre insalate, condite con una leggerissima salsa dello chef. Ad accompagnare, come gentile omaggio, bottoncini di pane e panelle e mini arancini con riso allo zafferano e ragú di carne.
Proseguiamo con due primi piatti che richiamano la tradizione Siciliana: “pasta sarde”, un piatto di spaghettoni con sarde, pinoli, uvetta, finocchio e zafferano. Un’opera d’arte per gli occhi e una bontà per il palato. Un mix di gusti delicati, impossibile resistere alla scarpetta! Deliziosi anche gli “spaghetti Taratata”, spaghettoni con bottarga di tonno, limone e carpaccio di cernia. Il gusto delicato del pesce accompagnato dal profumo e dalla persistenza del limone, un delizioso e indefinito croccante di pan grattato o bottarga dal sapore acuto, un pizzicore quasi frizzante. La ceramica dei piatti rimanda direttamente alla bellissima Sicilia, con i suoi caldi colori tipici. Ci sono tutti i richiami cromatici che riportano ai preziosi ingredienti di questa terra come il mare, gli agrumi, le conchiglie.
È arrivato poi il momento tanto atteso, quello dei dolci di Fabrizio Fiorani, pastry chef che abbiamo avuto il piacere di conoscere a Tokyo, nel ristorante Bulgari di Ginza. Quando abbiamo sentito dell’apertura di Giano e di Zucchero by Fabrizio Fiorani, grazioso spazio dedicato esclusivamente al pastry chef, un sogno è diventato realtà: avere la possibilità di degustare le sue creazioni senza volare dall’altra parte del mondo. Ci siamo affidati al suo estro e all’effetto sorpresa. Olio, grano e sale con quenelle al caramello salato semplicemente sublime. Olio e caramello salato si abbinano alla perfezione: siamo rimasti definitivamente senza parole. Cannolo siciliano con quenelle di sorbetto alla mandorla e sciroppo di fico d’india. E poi è arrivo lui, uno dei dolci caratteristici, quasi un marchio di fabbrica, di Fiorani: il tiramisù. Occhiali di biscotto e finissimo cioccolato accompagnati da una semisfera in vetro ripiena di crema di mascarpone e biscotto con caffè. Abbiamo concluso con “Falsi d’autore”: lamponi, mandorle e arachidi che sembrano veri frutti ma sono in realtà dei divini cremini di cioccolato. L’invito più frequente dello chef, “Buon Divertimento”, è lo stato d’animo ideale per approcciare i suoi piatti e godersi a pieno i suoi dolci, non semplicemente irresistibili ma anche spassosi da mangiare. Andate, provate e diffondete il verbo!
Una novità a Roma: Gastromario! | Blog Viaggi Insoliti |
Sembra che non faccia altro che piovere in questi giorni a Roma. Quando il tempo è così freddo e noioso, cosa c’è di meglio di un bel pranzetto per tirarsi su il morale e per gratificarsi un po’?
Abbiamo deciso di provare questa piacevole novità nel panorama della ristorazione romana di qualità. Gastromario!
Nel curatissimo locale di via Voghera all’angolo con la graziosa via Foligno, nelle vicinanze di Via La Spezia, la zona di Piazza Re di Roma si arricchisce di una piccola gemma. I colori pastello dal verde tenue al rosa caratterizzano l’arredamento chic di questo locale.
Tre giovani imprenditori provenienti tutti dalla ristorazione di alto livello hanno deciso di mettersi in proprio. Occupandosi ciascuno di un aspetto diverso, hanno unito le forze per creare la perfetta combinazione: una pasticciera, un cuoco e un sommelier. Il risultato è grandioso!
Questo bistrot aperto dalla mattina alla sera offre infinite combinazioni per soddisfare i vostri desideri. Dalla colazione con gustosi croissant e ricercata pasticceria, al pranzo con i suoi piatti creativi, alla merenda con infusi e golose torte e per finire alla raffinata cena. Oltre al locale, anche il grazioso spazio esterno che tanto ha avuto successo nella scorsa stagione romana, è sempre pronto ad accogliere gli ospiti meno freddolosi quando il tempo lo permette.
Noi ci siamo passati per un pranzo. Dal menu si può scegliere tra tre antipasti, tre primi e tre secondi. Ogni partita ha una proposta di carne, una di pesce e una vegetariana. Da golosi di formaggi, siamo stati subito incuriositi dal cavolo viola, blue di bufala e zafferano. Un piatto che sembra un’opera d’arte e che ha deliziato i nostri palati: il contrasto tra cavolo nero e la fonduta di formaggio blue crea un’armonia di sapori indescrivibile.
Abbiamo proseguito con tagliolini burro, alici e cavolo nero e fettuccine e ragù bianco alle tre carni. Le alici ben si accompagnano al sapore del cavolo, l’impiattamento è perfetto, la combinazione dei colori unica e il gusto vi lascerà entusiasti. Impossibile resistere e non fare la scarpetta. Gradito omaggio dello Chef Francesco D’Agostino il delizioso coniglio ripieno dei suoi fegatini su un letto di lenticchie.
Per finire dal banco dei dolci della Pastry Chef Valentina De Caro abbiamo provato una sfera Rocher al cuore di lime, un bignè al caramello da mangiare rigorosamente con le mani e una tartelletta con crema di arachidi salati e cioccolato, il tutto accompagnato da un ottimo espresso doppio in tazza grande, la scelta perfetta per concludere il pasto.
Decisamente un’esperienza positiva che non vediamo l’ora di ripetere. L’ambiente è caldo ed accogliente e nulla è lasciato al caso. Ci siamo sentiti accolti e coccolati dal Sommelier Simone Romano dalla scelta del vino in abbinamento fino al caffè e non vediamo l’ora di tornare da Gastromario per provare altri piatti!
Volete altre idee? Non perdete il nostro viaggio tra le Osterie romane e, se volete stare comodamente seduti sul vostro divano, qualche consiglio di delivery! Ci vediamo alla prossima scoperta del Blog Viaggi Insoliti!
Un viaggio tra le osterie romane | Blog Viaggi Insoliti |
Siamo stati un po’ latitanti in questo ultimo periodo, ma abbiamo continuato a “viaggiare” in un modo differente: il nostro viaggio è stato alla scoperta delle trattorie di Roma. Un giro tra le osterie romane dallo stile che strizza l’occhio alla modernità, con staff giovane ma dalle idee chiare e la voglia di lasciare il segno ogni giorno.
Menabò vino e cucina
Il nostro punto di partenza è stato Menabó Vino e Cucina a Centocelle. Pochi fronzoli e tanta schiettezza: così si descrivono sulla loro pagina Facebook i due fratelli padroni di casa, uno cuoco e l’altro oste. Appena si entra si rimane colpiti dal bancone e dall’esposizione delle bottiglie di vino: siamo stati fortunati, durante il nostro passaggio era in pieno svolgimento uno shooting fotografico e siamo rimasti ammaliati dai calici di vino e dalle tonalità di tutti quei colori. L’inizio è stato memorabile: focaccia genovese con cime di rapa alla ‘nduja e stracciatella, che ci ha subito riportato in Liguria, ma sempre con un tocco di romanità. La scelta del piatto principale è stata assai ardua: avremmo ordinato tutti i piatti proposti ma alla fine abbiamo optato per i fusilloni alla gricia, con uva e mosto – assaporando una rivisitazione della cucina romana – e una zuppa di ceci, funghi cardoncelli e castagne, un mix di sapori che si combinava alla perfezione. Il tutto accompagnato da due calici di vino rosso, che ci sono stati consigliati dal mitico Daniele. Ci siamo voluti viziare e, come dessert, abbiamo optato per la torta di mele accompagnata da caramello salato e il tiramisù, con la sua crema deliziosa.
180g Pizzeria Romana
Il nostro viaggio è continuato per le vie di Centocelle e ci ha portato fino a 180g Pizzeria Romana, che non è una semplice pizzeria, è un ristorante sfiziosissimo su base pizza. Tra i pezzi forti, il suppli al telefono e il sampietrino cacio e pepe. Una volta iniziato con queste due prelibatezze si può continuare con la pizza! Ed ecco a voi sua Maestà, la pizza alla carbonara con tartufo e la pizza con pomodoro, stracciatella di burrata, alici di Sciacca, origano e olio evo. Ovviamente anche con il dolce si chiude in bellezza, il pezzo forte è lei: la bomba, e che bomba! Un fritto soffice come una nuvola e un’esplosione di crema che non è mai abbastanza!
Barred
Abbiamo quindi deciso di avventurarci in zona San Giovanni, destinazione Barred. Questo gioiellino si contraddistingue per la cucina romana tradizionale con un tocco di originalità ultramoderno. Il locale è gestito da ragazzi giovani, caratteristica che si nota immediatamente sia dall’arreda-mento del locale che dal menù. Proprio il menù è una lista di ingredienti che si amalgamano in piena sintonia tra di loro. Da non perdere le proposte del giorno indicate sulla lavagnetta: ad attirare subito la nostra attenzione sono stati il “pork belly e harissa” da una parte e “lenticchie, mandorle e zucca” dall’altra. A seguire spaghettoni, carciofi e pecorino e non poteva mancare, ça va sans dire, il dolce. Bisogna ammettere che, anche sbirciando dal tavolo dei vicini, la scelta è stata molto combattuta, ma alla fine ha avuto la meglio cannelés di Bordeaux, caramello e gelato di arachidi.
Trattoria Pennestri
Il nostro viaggio ha come destinazione finale il quartiere Ostiense e, nello specifico, la Trattoria Pennestri. Appena entrati lo sguardo è caduto immediatamente sull’esposizione di bottiglie di vino: ce n’è per tutti i gusti e verrete poi accompagnati nella scelta da Valeria. Siamo stati accolti da un antipasto di benvenuto che ci ha incanalato in questo percorso culinario. Semplicemente sublime è stato l’antipasto: panunto e zucca arrosto, fichi secchi e blu di capra. Abbiamo proseguito con due piatti della tradizione romana con un tocco di modernità: pappardelle al ragù di cavallo e gnocchi alla romana. In ogni portata non passa inosservato il tocco di professionalità dello chef che sottolinea la genuinità di tutti gli ingredienti utilizzati. Strano ma vero, abbiamo saltato il dolce. Motivo? Essendo in zona abbiamo optato per una fetta di panettone da Casa Manfredi!
Il viaggio tra le osterie non finisce qui! A presto con le nostre nuove scoperte.
Avventure on a budget with style
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